domenica 22 giugno 2014

DEADMAU5. UN TERREMOTO NELLA SCENA ELECTRO

“Non sono un DJ, sono un producer. Non vengo glorificato e pagato miliardi perché so mettere a tempo due tracce schiacciando quattro bottoni. Come può fare qualunque stronzo. Nella scena EDM (electronic dance music) dovrebbe contare la musica, prima di tutto. Se hai qualcosa di speciale, lo fai vedere coi tuoi dischi, lo fai sentire nei live. I DJ veri sono altri e non fanno parte della scena che conta, non li calcola nessuno perché non è quello che interessa alla gente. La maggior parte di chi ci ascolta non sa riconoscere quanto un DJ sia bravo, non gliene frega un cazzo”.

La diplomazia non è certo una delle caratteristiche principali di Joel Zimmermann, AKA Deadmau5. Non so dire con certezza se sia un personaggio costruito o se la sua spiccata indole polemica e rissosa sia sincera, probabilmente la verità sta nel mezzo. Di contro, dal punto di vista dei fans e degli amanti del genere, simili affermazioni non consentono al producer canadese di restare nelle sfumature di grigio. Uno così, o si ama o si odia.

“Se uno fa un pezzo che vende, gli costruiscono addosso un personaggio e lo mandano in giro per il mondo con un set pre-confezionato a chiedere cachet da capogiro. Lui schiaccia play, muove un po’ le braccia e il gioco è fatto. E guai a produrre qualcosa di diverso rispetto a quando hai fatto successo, vietato correre rischi, non è più l’artista che influenza il pubblico, ma viceversa”.

– Deadmau5