
Se già far godere una donna è impresa ardua, una serie di saggi, riassunti sul sito Livescience, rivelano che non esiste una maniera univoca per farlo. Ad esempio, basti considerare che non esiste un unico orgasmo, ma ce ne sono almento due: quello clitorideo e quello vaginale. Le mille variabili e sfumature che decretano il raggiungimento di un orgasmo non dipendono dal consenso assenso e dai mille gridolini della partner: in realtà capire precisamente quali punti la donna stimola durante la masturbazione è molto più difficile di quanto si possa pensare.
Il ginecologo francese Odile Buisson sostiene nel suo saggio, per esempio, che la parete anteriore della vagina è inestricabilmente connessa con le parti interne del clitoride, per cui stimolare la vagina senza attivare il clitoride può essere quasi impossibile: se la teoria venisse interpretata così “l’orgasmo vaginale” sarebbe simil cosa dell’orgasmo clitorideo.
Altre ricerche però tendono a suggerire che esisono due diversi tipi di orgasmo femminile.
Barry Komisaruk della Rutgers University ha condotto diversi studi in cui sono stati analizzati con una risonanza magnetica funzionale il cervello di donne mentre si masturbavano. Dai risultati si è evinto che le aree sensoriali del cervello si attivano in risposta alla stimolazione. «Se la stimolazione della vagina sta semplicemente lavorando per via delle stimolazioni del clitoride, la stimolazione vaginale e la stimolazione del clitoride dovrebbero attivare esattamente la stessa area della corteccia sensoriale», ha detto Komisaruk. «Ma non lo fanno», ha aggiunto. Secondo le teorie di Komisaruk, infatti, le aree cerebrali attivate dalla stimolazione del clitoride, del collo dell’utero e della vagina sono diverse e si sovrappongono.
Ma quali sono le posizioni sessuali preferite dalle donne, quelle che possono aiutare gli uomini a farle godere di più? In primis c’è la posizione del ragno, considerata il massimo per il piacere femminile perché stimola il punto G (la donna inclina il bacino o inarca la schiena fino a trovare l’angolo che le procura il massimo piacere). I partner sono seduti l’uno di fronte all’altro, ed entrambi hanno un ruolo attivo: può essere l’uomo ad imprimere il ritmo alla penetrazione e la donna a modularlo a seconda del suo grado di eccitazione, sollevandosi sulle braccia, inarcando la schiena, spingendosi in avanti col bacino, il tutto con la massima libertà.
Poi c’è la posizone del cucchiaio: lateralmente l’uomo può stimolare il clitoride della donna fino a quando sentirà avvicinarsi l’orgasmo di lei; in più l’angolo di penetrazione del pene in vagina è leggermente modificato e il pene si sfrega sulla parete vaginale causando una sensazione molto piacevole per lei. Inoltre viene esercitata una costante pressione sul clitoride che garantisce uno sfregamento continuo e l’uomo può contemporaneamente baciare sul collo o toccare il seno della partner.
Infine la posizione della pecorina, permette la massima stimolazione del punto G oltre che psicologicamente eccitare la donna, che si sente posseduta. Le sensazioni risultano più intense per via della maggiore profondità della penetrazione, che può essere fatta anche sui lati della vagina, in alto o in basso. L’uomo, inoltre, può accedere facilmente al clitoride con la mano durante la penetrazione, aumentando il piacere femminile e rendendo più semplice il raggiungimento di un orgasmo multiplo, vaginale e clitorideo.
Via: Gqitalia.it