Le dure accuse del rapper milanese al nuovo papa
Robert Francis Prevost è il nuovo Papa, ma non ha fatto in tempo ad affacciarsi dalla loggia della Basilica di San Pietro che Fedez ha pubblicato una storia che ha già fatto discutere. Il rapper milanese ha scritto: «Due vicende legate agli abusi sessuali del clero hanno toccato la figura di Prevost».
Le dure accuse
«La prima vicenda risale ai primi anni 2000, quando, da provinciale agostiniano a Chicago, Prevost fu coinvolto in un caso di ospitalità a un sacerdote già condannato per pedofilia».
Ma la storia prosegue: «Recentemente, durante il suo episcopato a Chiclayo, in Perù, è stato accusato di aver gestito con scarsa trasparenza un’inchiesta su due sacerdoti accusati di molestie». E aggiunge: «La diocesi, però, ha replicato, affermando che Prevost avrebbe seguito le procedure canoniche, ascoltato le vittime e trasmesso i dossier al Dicastero per la Dottrina della Fede».
«La prima vicenda risale ai primi anni 2000, quando, da provinciale agostiniano a Chicago, Prevost fu coinvolto in un caso di ospitalità a un sacerdote già condannato per pedofilia».
Ma la storia prosegue: «Recentemente, durante il suo episcopato a Chiclayo, in Perù, è stato accusato di aver gestito con scarsa trasparenza un’inchiesta su due sacerdoti accusati di molestie». E aggiunge: «La diocesi, però, ha replicato, affermando che Prevost avrebbe seguito le procedure canoniche, ascoltato le vittime e trasmesso i dossier al Dicastero per la Dottrina della Fede».
Le controversie sugli abusi
Creato Cardinale da Papa Francesco nel settembre del 2023, Robert Prevost è diventato Papa con il nome di Leone XIV appena un anno e otto mesi dopo. Tuttavia, lungo la sua carriera, due controversie lo hanno coinvolto. La prima risale al periodo in cui era provinciale agostiniano a Chicago, quando un sacerdote condannato per pedofilia fu ospitato in un convento vicino a una scuola. La seconda riguarda due preti accusati di molestie in Perù. In entrambi i casi, è stato fermamente difeso dai suoi collaboratori, che hanno sottolineato come il Papa avrebbe seguito le procedure canoniche, incontrato le vittime e inviato i dossier al Dicastero per la Dottrina della Fede.
Fonte: Leggo.it
