La prima fan di Vasco Rossi ad aver lanciato via il reggiseno sulle note di "Rewind". Elisa non solo ha onorato la tradizione del brano, ma l'ha resa più trasgressiva fino al flash mob del Modena Park
Un impulso, che si è tradotto in un atto di ribellione passato alla storia dei live di Vasco. Bologna, 19 settembre 2008. Tra gli 80mila fan della tournée “Il mondo che vorrei”, c’è Elisa del Mese. Allora 20enne, ma già con quattro anni di esperienza alle spalle in materia di concerti del rocker di Zocca.
Sulle note di Rewind Elisa non solo onora la tradizione, voluta dal brano di sfilare la maglietta, ma la rende ancora più trasgressiva, lanciando via il reggiseno. «Ero sopraffatta dalla gioia - racconta - È stato un atto di libertà, sorretto dall’incoscienza dei 20 anni».
E poi nel 2017 al Modena Park cos’è successo?
«Non ne sapevo niente. Con gli anni mi sono accorta che sempre più ragazze restavano in topless. Ma la maternità di quel gesto non era ancora così nota. Poi al Modena Park, trasmesso anche in diretta tv, divenne un vero e proprio caso mediatico, accompagnato da parecchie polemiche.
In quell’anno lavoravo a Radio2, è bastato confessarlo una volta al mio collega giornalista che l’hanno saputo tutti».
Lo rifaresti o lo hai mai più rifatto?
«Solo sul palco con Vasco. Altrimenti no, proprio per una questione di stile. Perderebbe spontaneità».
Come ti fa sentire aver segnato per sempre la storia del tuo idolo?
«Fiera per due ragioni: la prima è che amo Vasco. Per me è la quinta essenza dell’arte. Poi perché quel gesto mi rappresenta appieno: sono libera, ribelle e disinibita».
La fama che hai guadagnato nel fanclub di Vasco ti ha mai permesso di incontrarlo?
«No, ma sento che succederà. So che Vasco mi conosce, perché sono nel documentario di Netflix e anche in altre riprese. E persone molto vicine a lui me l’hanno confermato. Aveva anche condiviso il mio speech “Nata Fan” - in scena al Franco Parenti di Milano, nel 2019 - sui social. Credo che ne abbia viste tante ( ironizza, ndr. ) sia di tette che di gente che ha fatto follie per lui. Sono importante, ma non così tanto».
Qual è stata la reazione dei tuoi e del tuo fidanzato di allora?
«Mia mamma la rivendica con grande gioia. Mio padre meno, all’epoca poi ricopriva una posizione abbastanza in vista. Il mio fidanzato, quando gli dissi che il video sarebbe finito nel Dvd ufficiale ironizzò: “Meglio davanti ad 80mila che davanti a uno solo”».
Cosa significa per te essere fan?
«Vuol dire avere il coraggio di proiettare le nostre pulsioni più profonde su qualcun altro che le ha già messe in scena. Significa gettare il nostro cuore verso qualcun altro. Quando ho fatto quel gesto non c’erano i social, neanche gli smartphone. Chissà se oggi, al tempo della spunta blu, si è ancora capaci di essere fan, o siamo tutti ossessionati da noi stessi, dalle condivisioni o dall’essere immortalati in posa. A tal proposito, sto lavorando ad un progetto in cui vorrei intervistare dei personaggi famosi e chiedere loro: qual è stato il “gesto rock” della tua vita?».
Altre follie per Vasco?
«Nel 2009 ho preso un taxi alle 5 del mattino per arrivare al concerto del primo maggio. Era l’anno dopo il topless, gli altri fan mi trattavano come se fossi una divinità ( ride, ndr.)».
Ci sarai alle prossime tappe?
«Ci sarò questa sera. Sono stata a 60 concerti e spero di sentire live Gabri, la mia canzone preferita».
E oggi cosa fa Elisa Del Mese?
«Dopo tanta radio e tv, scrivo podcast e serie tv. Sto lavorando ad un progetto che racconta la frammentazione interiore dopo la fine di un amore che spero vedrete presto».
Fonte: Leggo.it
