La bellezza di queste quattro leggi che arrivano dalla millenaria cultura India, ci fanno riportare l’attenzione dentro di noi non concedono spazio all’autocommiserazione, l’accusa, il vittimismo.
Nessuna morale. Ogni cosa accade perché deve accadere, è semplicemente la cruda realtà dei fatti.
Non si chiede di credere a qualcosa, ma si invita a riconoscere in modo più profondo quello che sta accadendo nella nostra vita, ad imparare ad entrare in contatto con il sentire piuttosto che con la mente razionale e con tutti i suoi pensieri.
• Prima legge
"La persona che arriva è la persona giusta". Nessuno entra nella nostra vita per caso, tutte le persone vicino a noi, tutte quelle che interagiscono con noi, sono lì per un motivo, per farci imparare e progredire in ogni situazione.
• Seconda legge
"Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere". Nulla di ciò che accade nella nostra vita avrebbe potuto essere altrimenti. Anche il più piccolo ed insignificante dettaglio. Non esiste un "se avessi fatto quella cosa sarebbe accaduto qualcosa d’altro". Quello che è accaduto era l’unica cosa che sarebbe potuta accadere, ed è stato così perché noi imparassimo la lezione, crescessimo e andassimo avanti. Qualsiasi situazione che accade nella nostra vita è l’ideale per noi, anche se la nostra mente e il nostro ego a volte, non l’accettano con molta facilità.
• Terza legge
"Il momento in cui avviene è il momento giusto". Tutto ha inizio al momento giusto, non prima, non dopo. Quando siamo pronti a cominciare un qualcosa di nuovo nella nostra vita, è allora che avverrà.
• Quarta legge
"Quando qualcosa finisce, finisce". Esattamente così. Se qualcosa si è concluso nella nostra vita è per la nostra evoluzione, quindi è meglio lasciarlo ed andare avanti, continuando a prercorrere la nostra strada ormai arricchiti dall’esperienza.
Fonte: Projectindia