domenica 19 marzo 2023

Scienziato futurista prevede che raggiungeremo l'immortalità entro il 2030


L'unica e sola certezza che abbiamo nella vita è che un giorno, che non ci è dato conoscere, terminerà. Tuttavia, se alcuni accettano più serenamente il fatto di non poter esistere per sempre, altri temono l'idea di una fine e sognano l'immortalità, nonostante siano consapevoli che questa non è affatto possibile. Eppure, uno scienziato e futurista ha spiazzato le millenarie convinzioni degli esseri umani, sostenendo che le persone potranno raggiungere questo incredibile traguardo entro il 2030. Cerchiamo di capire meglio come e perché.

Ray Kurzweil, scienziato informatico e futurista, ha reso note le sue previsioni circa il traguardo che gli esseri umani raggiungeranno entro il 2030, ossia la possibilità di diventare immortali. L'uomo ha basato le sue considerazioni sugli sviluppi dell'intelligenza artificiale, dunque si dovrà resistere ancora qualche anno prima di poter sperimentare l'eternità in vita.

Non è la prima volta che Kurzweil prevede con esattezza delle novità legate alla tecnologia: nel 1990 sostenne che un computer sarebbe riuscito a battere i campioni di scacchi umani entro la fine del millennio, oltre alla nascita dei pc portatili, degli smartphone, il wireless e l'avvento di internet. Nel 2010 ha eseguito un recap delle sue precedenti previsioni, per valutarne l'andamento e l'esito, arrivando alla conclusione che 115 su 147, effettuate nel 1990 circa avvenimenti in prossimità del 2000, si sono dimostrate "completamente corrette", mentre 12 erano "sostanzialmente corrette" mentre soltanto tre sono risultate del tutto errate.

Nonostante quindi la sua previsione riguardo al poter vivere per sempre possa sembrare impossibile, non è da escludere che lo scienziato si sia totalmente sbagliato. Non è la prima volta che il futurista si lancia in pronostici ambiziosi, avvicinandosi di molto alle date che aveva indicato in anticipo.


"Il 2029 è la data coerente che ho previsto per quando un'intelligenza artificiale supererà un test di Turing valido e quindi raggiungerà livelli umani di intelligenza. Ho fissato l'anno 2045 per la 'singolarità', ovvero quando moltiplicheremo la nostra intelligenza effettiva un miliardo di volte, fondendoci con l'intelligenza che abbiamo creato." Secondo Kurzweil, quindi, entro il 2030 l'uomo sarà in grado di "aumentare l'aspettativa della vita umana di più di un anno all'anno".

Stando alle sue previsioni, dei nanobot scorreranno nelle nostre vene, occupandosi di effettuare riparazioni e collegando il nostro cervello al cloud. A quel punto, saremo capaci di inviare video o e-mail direttamente con la mente, eseguendo persino dei backup dei nostri ricordi. La singolarità, secondo Ray, non dovrebbe spaventarci, ma sarà qualcosa che ci renderà migliori portandoci a diventare "divini". “Saremo più divertenti e più bravi nell'esprimere sentimenti d'amore. Se vorremo accedere a 10.000 computer per due secondi, potremo farlo in modalità wireless. Questo è ciò che faremo con la nostra neocorteccia."

I nanobot, in effetti, sono già stati impiegati per fornire carichi utili di medicinali nei tumori cerebrali, ma non è stato ancora raggiunto uno sviluppo tale da poter vedere avverarsi la previsione in tempi brevi. Tuttavia, le interfacce cervello-macchina hanno raggiunto livelli inimmaginabili: pensiamo, ad esempio, alle persone completamente paralizzate in grado di prounciare parole e frasi usando la mente.

Per sapere se la sua previsione si rivelerà esatta, non resta che aspettare.