sabato 19 luglio 2025

Una carriera di 25 anni in 100 minuti: Fabri Fibra infiamma Bergamo con il suo rap

Il rapper marchigiano, classe 1976, racconta il suo percorso artistico con una coreografia amarcord e una serie di brani che spaziano in tutti i suoi 10 dischi, da Turbe Giovanili edito nel 2002 a Mentre Los Angeles Brucia, in cima alle classifiche di oggi ( e ripreso sulla sua maglietta )


Bergamo. Si può sintetizzare una carriera di 25 anni in 100 minuti. No, no. Non manca il punto interrogativo: è un’affermazione. Poteva sì essere una domanda, almeno fino a venerdì pomeriggio. Poi però, sul palco di Nxt Station in Piazzale AlpiniFabri Fibra ha dimostrato che invece sì, si può fare.

Alla soglia dei cinquanta, il rapper marchigiano di Senigallia, ormai da metà della sua vita trapiantato a Milano continua a fare ciò ha sempre contraddistinto la sua vita artistica: essere un apripista. Lo è stato portando il rap nelle major vent’anni fa, e lo è ora sui palchi di tutta Italia.

Una grande musicassetta è l’elemento scenografico sul palco. Roba da amarcord per gli over 30, come del resto è buona parte della platea, che è davvero più che variegata: adolescenti, adulti, famiglie. C’è davvero di tutto: massima eterogeneità. Sono in totale 3.500, record estivo di presenze finora. Il sold out è stato raggiunto intorno a mezzogiorno di venerdì.

Già dalla mattina, passando su viale Papa Giovanni XXIII, si potevano scorgere i primi fan che si erano messi in fila per conquistare l’ambitissima prima fila, attrezzati di pizze, qualche birra, bottiglie d’acqua.

I cancelli si sono aperti alle 19:00, un paio d’ore dopo l’area era già piena. Fabri Fibraal secolo Fabrizio Tarducci, classe 1976compare sul palco poco intorno alle 22:00, con il canonico quarto d’ora accademico di ritardo rispetto all’inizio fissato per le 21:45. La sua entrata è anticipata da quella di DJ Double S, l’uomo che lo accompagna da sempre in ogni tour.

Prende posto in cima alla musicassetta, sulla quale una linea del tempo racconta tutti i dischi ufficiali, dal primo Turbe Giovanili del 2002 a Mentre Los Angeles Brucia nel 2025. Senza contare i lavori precedenti con il collettivo Uomini di Mare.

Il viaggio nel tempo inizia dal presente, con un primo richiamo al passato: il brano introduttivoL’avvelenata”, intro dell’ultimo album, viene accompagnato dal ritornello campionato dell’omonima canzone di Francesco Guccini, del 1976, coetanea di Fabri.

Fibra sul palco sfoggia una maglietta che riprende il font della copertina, ma al posto di “Los Angeles” c’è la scritta “Bergamo”, come da filo conduttore di tutto il tour estivo. Si tratta di un ritorno: due anni fa si era esibito in Fiera.

Il viaggio trasporta il pubblico da un anno all’altro senza soluzione di continuità: si passa dalle hit del nuovo disco ( “Che gusto c’èvola nelle radio ) ai grandi classici comeLa Soluzione”, “Applausi per Fibra”, “Vip in Trip”.

Una scaletta più che mai varia, che ripercorre tutta la carriera e dimostra quanto il suo rap sia ancora d’attualità. Emblematica, in questo senso, la scelta del brano finale: “Luna Piena”, estratto da Turbe Giovanili, anno 2002, che segue la super hit “Tranne Te”. A 15 anni di distanza dall’uscita, tiene ancora botta.

100 minuti tenendo il palco in solitaria, con qualche inevitabile pausa per riprendere fiato in cui si alternano cori, dialoghi con Double S, battute e scambi con il pubblico coinvolgendo le prime file. A quasi cinquant’anni, Fabri Fibra non ha perso il suo smalto live e conferma che, quando si parla di rap italiano, di rime, di incastri, di hit, di testi, il suo nome non può mai essere trascurato.