giovedì 20 novembre 2025

Grignani-Pausini, firmato l’accordo che mette fine alla disputa: la nuova versione della canzone rimarrà sul mercato

La società editrice del brano, Warner Chappell, ha annunciato la risoluzione positiva della controversia. "La mia storia fra le dita" incisa da Pausini non sarà ritirata


Le parti hanno raggiunto un accordo e la versione de La mia storia tra le dita cantata da Laura Pausini non sarà ritirata. La Warner Chappell, società editrice del brano, ha annunciato «di aver risolto positivamente con Gianluca Grignani e Massimo Luca ( l’altro autore del brano, ndr ) la controversia nata dalla modifica del testo dell’opera La mia storia tra le dita nella versione pubblicata da Laura Pausini. L’intesa è stata raggiunta mediante un accordo grazie al quale gli autori consentiranno la permanenza sul mercato della predetta versione. Tutte le parti esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto».

La dichiarazione di Grignani
La controversia era partita lo scorso settembre, nei giorni in cui Laura Pausini aveva annunciato il lancio di una sua versione del noto brano di Grignani. Il cantautore milanese aveva manifestato delle perplessità su Instagram ancora prima dell’uscita del brano e, una volta ascoltatoloaveva dichiarato di voler procedere per via legali contro la collega, a suo giudizio colpevole di aver fatto delle modifiche inopportune al testo originale. «Mi sono preso del tempo per riflettere. E quando ho realizzato che la parte semantica è stata stravolta a tal punto che la canzone stessa ha perso il suo significato, ho capito che non potevo restare in silenzio».

L’autorizzazione alla modifica smentita dagli autori
L’entourage di Laura Pausini aveva definito «ridicola» la questione e la stessa Warner Chappell Music Italiana, editore del brano, aveva assicurato che la cantante emiliana aveva tutte le autorizzazioni per procedere nell’incisione della sua versione. Questo però non era bastato a Grignani e Luca, che in una nota avevano espresso tutto il loro disappunto: «Nessuna autorizzazione alla modifica del testo dell’opera è mai stata rilasciata dagli autori tant’è che, nonostante la diffida già inoltrata e il clamore mediatico, tali asserite autorizzazioni non sono mai state esibite». I due autori avevano poi annunciato di voler procedere per vie legali, ma la questione si è poi risolta con l’accordo odierno. La versione di Pausini, che oltre all’italiano l’ha incisa in francese, spagnolo e portoghese, potrà quindi rimanere sul mercato.

domenica 16 novembre 2025

Lady Gaga: «Ho fatto A Star Is Born sotto l’effetto del litio. Oggi sul palco devo convincermi a non avere un attacco di panico»

Intervistata da Rolling Stone, la cantante racconta per la prima volta il periodo più complesso della sua carriera e come ne è uscita


Nella carriera di Lady Gaga c'è un prima e un dopo il febbraio del 2018, quando la cantante decise di interrompere dall'oggi al domani il suo tour mondiale nonostante il successo dell'album Joanne. «Per tutti ero un prodotto, un oggetto, business. Una volta che sono diventata un’enorme azienda per le persone, la loro priorità non è stata più assicurarsi che avessi un’esperienza artistica dignitosa. Era assicurarsi che potessi guadagnare soldi il più velocemente possibile», racconta Lady Gaga in un'intervista a Rolling Stone aggiungendo che il momento più complesso coincide con la lavorazione del film A Star Is Born.


«Ho fatto A Star Is Born sotto l’effetto del litio», dice Lady Gaga riferendosi al farmaco utilizzato per disturbi dell’umore. In parallelo, il dolore cronico causato dalla fibromialgia contribuì a un peggioramento fino a un collasso psichico vero e proprio: «Un giorno mia sorella mi ha detto: ‘Non vedo più mia sorellaed ho annullato il tour. Un giorno sono andata in ospedale per cure psichiatriche. Avevo bisogno di una pausa. Non riuscivo a fare niente, sono crollata completamente. È stato davvero spaventoso. C’è stato un periodo in cui non pensavo di poter migliorare. Mi sento davvero fortunata ad essere viva. So che potrebbe sembrare drammatico, ma sappiamo come può andare a finire».


A farla stare meglio è stato soprattutto un percorso terapeutico costante e il supporto del compagno Michael Polansky: «Ci sono voluti mesi e mesi per riscoprire tutto ciò che avevo perso», dice ancora Lady Gaga aggiungendo di aver trasferito questa fase di recupero creativo nel suo nuovo album Mayhem. Oggi riferisce di sentirsi finalmente in equilibrio pur riconoscendo che le dinamiche del palco richiedono ancora attenzione: «Vedo tutti i fan e io indosso questo vestito enorme, e la musica è così alta ed è molto teatrale e per 90 secondi, devo convincermi a non avere un attacco di panico».

mercoledì 12 novembre 2025

A Subiaco, Roma smantellato ampio giro di spaccio: due gli arresti

Giovani pusher rifornivano anche minorenniun arresto e una misura cautelare


SUBIACO – Blitz all’alba dei Carabinieri della Compagnia di Subiaco che, dopo mesi di indagini serrate, hanno messo fine a un vero e proprio giro di spaccio nel cuore della città. A finire nel mirino degli investigatori, due giovani – un 25enne e un 20enne – ritenuti responsabili di aver creato una rete ben organizzata di smercio di hashish e cocaina, con clienti anche tra i più giovani.

Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Tivoli, i due avrebbero messo in piedi un sistema efficiente e redditizio: uno si occupava dell’approvvigionamento della droga, l’altro della distribuzione capillare, persino nei pressi di aree frequentate da ragazzi minorenni.

Un mercato parallelo, “silenzioso ma fiorente”, come lo definiscono gli inquirenti, che avrebbe alimentato per mesi il consumo di sostanze stupefacenti nella zona.

Gli uomini dell’Arma, dopo un’attività investigativa minuziosa, hanno documentato numerose cessioni di droga, alcune effettuate anche tramite intermediari giovanissimi. Nel corso dell’operazione è stato inoltre sequestrato un cospicuo quantitativo di cocaina e hashish, segno della vasta portata dell’attività illecita.

Alla fine, il G.I.P. del Tribunale di Tivoli ha disposto gli arresti domiciliari per il 20enne di Subiaco, già noto alle forze dell’ordine, e il divieto di dimora nel Comune per il 25enne incensurato, residente a Guidonia Montecelio.

Un duro colpo al microtraffico localee un segnale forte, spiegano i Carabinieri, contro chi inquina il territorio e mette a rischio i più giovani.

Le indagini, ancora in corso, mirano ora a chiarire l’intera rete di contatti e di fornitori.

( Gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. )

sabato 8 novembre 2025

Raf: “Il mio modo per celebrare i 40 anni di Self Control”

Il musicista propone anche gli altri suoi successi, daIl battito animaleaTi pretendo


Quarant’anni fa scrissi “Self Control” e la mia vita cambiò». Eccome se cambiò la vita di Raf, iniziata col botto nel mondo della musica pop. Era il 1984 quando quel brano al contempo dance e melodico spopolò in Italia, nel resto d’Europa e a livello globale grazie alla versione lanciata nello stesso anno da Laura Branigan. Si raggiunse la ragguardevole cifra di 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo e per Raffaele Riefoli, in arte Raf, il percorso musicale iniziò in modo strepitoso.

Nel 2024 si sono quindi celebrati i 40 anni da quel brano che fu importante non solo per il decollo della carriera di Raf, ma anche per il fatto che oggi si annovera tra le canzoni più note al mondo tra quelle scritte da un artista italiano e interpretate da innumerevoli colleghi e colleghe, compreso Ricky Martin. L’entusiasmo non accenna a placarsi e così anche nel 2025 la festa si porta i suoi strascichi, ma questa volta con cambio di location, passando dai club ai teatri. Dopo la data zero del 23 maggio a Milano, ilSelf Control 40th AnniversaryTour teatralefa tappa a Torino sabato 8 novembre al teatro Colosseo di via Madama Cristina 71. Per lo spettacolo al via alle 20,30 si spendono 79 euro per la poltronissima, 69 euro per la poltrona A, 59 euro per la poltrona B, 49 euro per la galleria A e 39 euro per la galleria B, con prevendite su www.teatrocolosseo.it.

Se è vero che “Self Control” cambiò la vita al suo autore, è altrettanto vero che alle sonorità del brano Raf ci arrivò dopo anni di militanza in ambito rock, compreso il gruppo Cafè Caracas in cui suonava Ghigo Renzulli dei Litfiba: «Non avrei mai pensato – confessa il cantautore pugliese – di cantare un brano come quello. Io ero un rockettaro e non c’entravo niente con la dance di quel periodo, era un mondo a me estraneo». La svolta è stata definitiva perché da lì in poi le sonorità da lui proposte hanno attinto dal pop e dalla canzone d’autore italiana.


Rispetto al tour 2024 nei club, cambia ovviamente l’atmosfera
, che si fa più raffinata e intima, ma non per questo meno intensa, anzi. «Portare Self Control 40th Anniversary nei teatri significa dare vita a un incontro speciale con chi mi segue da sempre e con chi ha scoperto la mia musica più di recente», spiega Raf. «Nei teatri ogni nota respira, ogni parola trova spazio per emozionare. È il modo perfetto per celebrare questi 40 anni insieme, tra festa e riflessione, ricordi e nuove scoperte». Già, perché oltre al singolo che dà il titolo al tour si festeggiano anche 40 anni di carriera trascorsi dall’uscita del suo primo, omonimo album. Scontato quindi trovare in scaletta praticamente tutti i suoi più grandi successi, daSei la più bella del mondoaIl battito animale”, daCosa resterà degli anni 80aTi pretendo”, daInfinitoaStai con me”.

Nonostante il salto indietro nel tempo, l’intento non è quello di cadere nella mera nostalgia, come lui stesso ammette. «Nonostante sia un concerto dedicato ad una canzone di 40 anni fa, dal vivo di nostalgico non avverti nulla, perché ancora oggi si attinge a sonorità anni 80. Evidentemente c'è il bisogno di tornare ad una musicalità e a sonorità che diano emozioni con contenuti”.

mercoledì 29 ottobre 2025

Giulia Vaneri: "Ero 'puritana' poi una mia amica mi ha aperto un mondo"

La content creator fidentina vive a Tenerife: "I guadagni? Dipendono da molti fattori"


Giulia ha 23 anni, è nata a Fidenza ed ora vive a Tenerife, su Instagram ha 397mila followers e si mantiene lavorando su Only Fans. È una content creator e, in un video su Instagram, ha risposto ad alcune domande rivolte dai suoi 'seguaci'. 

Come si è avvicinata a questo mondo?
"Sono sempre stata una persona puritana, per la verità. Una mia amica mi ha parlato molto di questo universo. Devo dire che mi è piaciuto. Il più è cercare di eliminare questo retaggio culturale che c'è intorno al contesto. È brutto".

Come ha cominciato?
"Subito ho cominciato a fare delle 'cam', poi ho fatto un video sulla piattaforma pubblica più nota di tutte e, alla fine, ho aperto il profilo Only Fans".

Quanto guadagna?
"Dipende un po' da diversi fattori: quanti followers hai, quanto tempo stai in chat, che tipo di contenuti fai, devi stare attenta a non fare pasticci".

È fidanzata?
"Non sono fidanzata, ma in futuro cerco una persona che mi comprenda. La mia paura è quella di non essere accettata per il lavoro che faccio. Ma siamo nel 2025, la maggior parte della gente capirà". 

venerdì 17 ottobre 2025

Addio a MTV, la fine di un’epoca che ha segnato intere generazioni

Paramount Global chiude definitivamente cinque canali musicali MTV in Europa entro dicembre 2025, segnando la fine di un’era che ha rivoluzionato la cultura musicale televisiva per oltre quattro decenni.


Paramount Global ha ufficialmente confermato la chiusura definitiva di cinque canali musicali MTV in Europa entro il 31 dicembre 2025. La decisione segna la conclusione di un’era che ha rivoluzionato il rapporto tra musica e televisione per oltre quattro decenni, trasformando radicalmente il modo in cui intere generazioni hanno scoperto e consumato la musica.

I canali destinati alla chiusura sono MTV Music, MTV 80s, MTV 90s, Club MTV e MTV Live, che rappresentano gli ultimi baluardi della programmazione musicale non-stop del marchio. La decisione interessa inizialmente Regno Unito e Irlanda, per poi estendersi progressivamente a Francia, Germania, Austria, Polonia, Ungheria, Australia e Brasile. L’unico canale che sopravviverà sarà MTV HD, ma con una programmazione completamente stravolta, incentrata su reality show e programmi di intrattenimento comeNaked Dating UKeGeordie Shore”, abbandonando definitivamente la sua identità musicale originaria.

La trasformazione non rappresenta un fulmine a ciel sereno, ma il culmine di un processo che si protrae da anni. Internet è diventato la nuova MTV. YouTube, TikTok e Spotify hanno reso obsoleta la televisione musicale tradizionale, offrendo accesso istantaneo e personalizzato ai contenuti. Il pubblico giovane oggi scopre la musica attraverso algoritmi e piattaforme on-demand, rendendo insostenibile il modello della televisione lineare.

Le radici di una rivoluzione culturale
La storia di MTV inizia il 1° agosto 1981 negli Stati Uniti, quando alle 24:00 andò in ondaVideo Killed the Radio Stardei Buggles. Un titolo profetico che anticipava la rivoluzione che il canale avrebbe portato nell’industria musicale mondiale. L’Europa vide la nascita di MTV Europe nel 1987, mentre MTV Italia debuttò ufficialmente il 1° settembre 1997 sulle frequenze di Rete A con l’MTV Unplugged dei Nirvana.

MTV non si limitò a trasmettere videoclip, ma divenne un fenomeno culturale totale. Il canale ridefinì il concetto stesso di videoclip musicale, trasformandolo da semplice strumento promozionale a forma d’arte autonoma. Registi come David Fincher, Spike Jonze e Michel Gondry iniziarono le proprie carriere dirigendo videoclip per MTV, creando capolavori visivi che accompagnavano brani destinati a segnare generazioni.

Il videoclip, nato nel 1975 conBohemian Rhapsodydei Queen, trovò in MTV il proprio habitat naturale. Il canale trasformò la fruizione musicale da esperienza puramente auditiva a esperienza audiovisiva completa, dove l’immagine diventava elemento costitutivo e indispensabile della musica stessa. MTV creò le prime superstar globali dell’era video: Michael Jackson conThrillernel 1983, Madonna conVogue”, Prince e Whitney Houston divennero icone planetarie grazie alla rotazione continua dei loro videoclip.

L’ascesa e il declino di un impero mediatico
Gli anni Ottanta rappresentarono l’apice assoluto di MTV. Il canale non era più soltanto una finestra sui video musicali, ma definiva moda, stili di vita e tendenze giovanili globali. MTV contribuì a creare uno stile visivo unico caratterizzato da colori accesi, abiti eccentrici e un’estetica che influenzò profondamente la cultura pop mondiale. Il canale divenne il punto di incontro di tutte le culture musicali, demolendo barriere razziali e geografiche nell’industria discografica.

Il declino iniziò gradualmente alla fine degli anni Novanta. MTV ridusse progressivamente la messa in onda di video rock, dando vita all’espressioneRock is dead”. La strategia aziendale virò verso la musica pop, hip hop e R&B, mentre i programmi a tema rock vennero completamente rimossi. Contemporaneamente, il canale iniziò a diversificare la programmazione introducendo reality show e programmi non musicali, allontanandosi progressivamente dalla propria identità originaria.

La rivoluzione digitale e la morte della televisione musicale
L’avvento di Internet e delle piattaforme digitali ha rappresentato il colpo finale per MTV. YouTube, lanciato nel 2005, ha democratizzato completamente l’accesso ai videoclip, permettendo la visione on-demand senza vincoli di palinsesto. La piattaforma di Google è diventata la prima destinazione per i video musicali, superando ogni record di visualizzazione e ottenendo oltre il 10% del tempo totale di visione delle audience globali.

TikTok ha ulteriormente rivoluzionato il panorama, trasformando il consumo musicale in un’esperienza frammentata e virale. I giovani utenti scoprono nuovi brani attraverso video di pochi secondi, rendendo obsoleto il formato tradizionale del videoclip da tre-quattro minuti. Gli algoritmi di raccomandazione personalizzano l’esperienza musicale in modo che MTV non poteva nemmeno immaginare.

Le piattaforme di streaming musicale come Spotify hanno completato la trasformazione. La musica è diventata liquida, accessibile ovunque e in qualsiasi momento con un semplice abbonamento mensile. Gli ascoltatori hanno accesso a milioni di brani senza la necessità di attendere la programmazione televisiva. Questa democratizzazione ha permesso anche agli artisti indipendenti di raggiungere il pubblico globale senza passare attraverso i filtri delle major discografiche.

La decisione di Paramount Global si inquadra in un piano di riduzione dei costi globali di 500 milioni di dollari, seguito alla fusione con Skydance Media. I canali musicali MTV non sono più economicamente sostenibili: MTV Music nel Regno Unito registrava una media di 1,3 milioni di spettatori, mentre MTV 90s ne attirava circa 950.000. Numeri insufficienti per giustificare i costi operativi in un mercato dominato dalle piattaforme digitali gratuite.

La chiusura segna la fine di un modello di consumo musicale comunitario. MTV era il luogo dove tutto si incontrava, dove milioni di giovani condividevano simultaneamente le stesse scoperte musicali. Simone Angel, ex VJ del canale, ha espresso perfettamente questa perdita: “Dobbiamo continuare a sostenere gli artisti e tornare ad ascoltare musica. So che oggi lo facciamo online, ma MTV era il luogo dove tutto si univa. Mi si spezza davvero il cuore”.

L’eredità di un fenomeno irripetibile
MTV ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura contemporanea. Ha trasformato il videoclip da semplice strumento promozionale a forma d’arte autonoma, ha creato le prime superstar globali dell’era televisiva e ha definito l’estetica e i codici comunicativi della cultura giovanile per oltre due decenni. Il canale ha aperto la strada alla televisione tematica e ha anticipato molte dinamiche che oggi ritroviamo nei social media: la personalizzazione dei contenuti, l’interattività con il pubblico e la creazione di comunità virtuali attorno a interessi condivisi.

La fine dei canali musicali MTV rappresenta simbolicamente la conclusione dell’era della televisione come medium dominante per la scoperta musicale. I videoclip non scompaiono, ma si trasformano: diventano contenuti nativi digitali, progettati per la fruizione mobile e la condivisione virale. YouTube, TikTok e Instagram hanno ereditato il ruolo di MTV, ma frammentando l’esperienza da collettiva a individuale, da programmata a personalizzata.

Il mondo musicale contemporaneo deve a MTV l’intuizione fondamentale che la musica non è solo suono, ma esperienza audiovisiva completa. Questa lezione sopravvive alla chiusura dei canali televisivi e continua a influenzare il modo in cui artisti, produttori e piattaforme digitali pensano e creano contenuti musicali. MTV muore come canale televisivo, ma il suo DNA culturale permane nell’ecosistema digitale che ha contribuito a plasmare.