- Un po’ di pre puntata. Peccato: Francesca Fagnani avrebbe potuto dire le cose come stanno, ovvero che il monologo di Chiara Ferragni era scritto male. Ha ragione la collega giornalista dagli occhiali rivedibili: sembrava un tema scritto da un bambino di 10 anni, con frasi fatte e retoriche. Non va applaudita per forza. Brava imprenditrice, ma ieri ha cannato. Fine.
- Buona idea di una lettrice di questa rubrica dopo aver visto l’abito di Chiara Ferragni: “Da donna chiedo che questa sera Amadeus si presenti sul palco con una foto dei suoi genitali appiccicata proprio lì... dite che sarebbe di buon gusto?”.
- Via alla diretta. Il Primafestival non solo è un mix di marchette, come dicevamo ieri, ma è pure scritto male e recitato peggio. Gli Autogol che ci stanno a fare lì? Mah. Almeno c'è quella bella ragazza che rasserena noi maschietti.
- Vabbè, Morandi è una spanna sopra tutti. Sa cantare. Sa parlare. Porta pure la scopa sul palco. Monumentale.
- Willy. Canzone uguale a tante altre. Però lui ha un viso simpatico. Voto: 4.
- Modà. Kekko non stona, sa il fatto suo, emoziona, un record in un Sanremo in cui la metà degli artisti gara si mangiano le parole o steccano come le campane di Notre Dame. Ma che bello è poi vedere cinque uomini vestiti da uomo, senza colori stravaganti né rossetti? Voto: 8
- Le pillole di cui parla Morandi sono quelle di Matteo Messina Denaro?
- Dalla regia mi segnalano: "Non scrivere male di Francesco Arca che è un gran figo!". Eseguo.
- Non voglio infierire sul bambino della fiction. Ma perché tutto deve essere scritto e recitato? Bastava farlo parlare con naturalezza, di quello che voleva, invece hanno finito col fargli fare una figura di barbina. Peccato.
- Francesca Fagnani, primo vestito non brutto ma sbagliato. Non le dona, insomma. Non dirò perché altrimenti mi accusano di body shaming ma riguarda il décolleté.
- Allora, la scenetta del "sono emozionata ho paura di sbagliare" ha un po' stufato. Lo abbiamo capito: ve la fate sotto. Amen.
- Sethu. Mia nonna avrebbe detto: "Poverino, ha così pochi soldi che va in giro con la giacca strappata". Invece immagino fosse tutto voluto. La canzone provoca irritazioni intestinali. Senza auto-tune sarebbe perso, credo. Voto: 2.
- Ecco, il maggior segnale di distensione inviato dall'Occidente alla Russia dall'inizio della guerra arriva dal Festival: la presenza del loro amato Al Bano.
- Ma Al Bano, Ranieri e Morandi non potrebbero dare un paio di lezioni di canto ai concorrenti del festival? Usiamo una quota del canone, lo mettiamo pure in bolletta se serve. Vi prego.
- Coletta che si sgola per "Rose rosse per te": priceless.
- Al Bano: voto 9. Ranieri: voto 9. Morandi: voto 9. Voci piene, acuti veri, parole che si capiscono, sfumature giuste, sanno stare sul palco senza spaccare interi roseti. Applausi.
- Morandi ha tirato uno sputacchio su "uno su mille ce la fa" che due anni fa Burioni sarebbe morto di infarto sul colpo. Dopo la scopa hanno dovuto tirare fuori il mocio vileda per asciugare la bava.
- "Quasi 240 anni in tre e quanta dignità... altro che un Blanco qualsiasi" (cit.: La stessa madre che ieri non sapeva chi fosse Ferragni).
- Se io mi inginocchio come Albano non mi rialzo più. Eroico.
- Articolo 31. Per i ricordi d'infanzia di chi scrive, partono da 3. Canzone ok, J-Ax non intonatissimo, abito da gelataio. Voto finale: 7.
- Cara Fagnani, ma un poco di suspance quando pronunci il nome del cantante no?
- Lazza. Se è vero che l'auto-tune era al minimo come ha promesso, non è andata affatto male. Voto: 7.
- Giorgia. Una canzone bruttina non supporta una voce stupenda. Peccato, non le rende giustizia. Voto: 5.
- Dopo 73 anni di Festival all'Ariston, ancora non sono riusciti a posizionare il gobbo in modo che i conduttori che lo leggono guardino in telecamera?
- Bello eh, il monologo sull'Iran. Ma vale per l'attivista iraniana ciò che vale per Zelensky: parliamo di musica, grazie?
- A Drusilla Foher hanno messo 4kg di cerone per 10cm di spessore di trucco. Potevano almeno avvertire il regista di non fare inquadrature da vicino. Non so se stanotte dormirò sereno.
- Colapesce e Dimartino. Baffo e pizzetto da 10. Vestiti eterosessuali e semplici. Canzone orecchiabile, intonazione sopra la media di serata. Voto: 7.
- Poltronesofà! Ancora loro? Ma perché? Perchè? Perché?
- Subito dopo ci rifilano pure l'improbabile pubblicità di Paramount, con una letterina che legge frasi con la stessa enfasi di un cinghiale romano in cerca di cibo. È chiaro che gli inserzionisti hanno tentato in tutti i modi di risparmiare sui costi dei creativi delle agenzie pubblicitarie.
- I dati dicono che i giovani spettatori di Sanremo sono cresciuti. Ti piace vincere facile: ci ficcano dentro youtuber di dubbio gusto, che sappiano cantare o meno. Come se ai miei tempi avessero portato Beppe Signori all'Ariston. Il Festival me lo sarei sciroccato pure io.
- È tornata Miss Canotto, di nuovo inquadrata. Se si allaga l'Ariston, lei galleggia.
- Black Eyed Peas: beh, che dire? Clap clap.
- Bruno idolo delle masse.
- Shari. Un po' troppo emozionata e la canzone non trasmette nessun tipo di emozione positiva. Voto: 4
- Fagnani porta sul palco le storie dei ragazzi rinchiusi nel carcere minorile. Ecco, Ferragni: si può discutere o meno, può piacere o fare schifo il contenuto, può sembrare appropriato o buonista, bello o brutto, ma è scritto bene. Piacevole peraltro il sottile schiaffone a Nicola Gratteri. Nel complesso paga, c'è stato qualche inciampo e forse non colpisce dritto al cuore, ma almeno aveva un senso. Altro che l'auto-psicanalisi egocentrica e pseudo-femminista di Ferragni.
- Libertà di espressione, certo. Ma anche di critica per noi. Fedez scambia la Rai come il palco del comizio conclusivo della campagna elettorale del Pd, sponda Schlein. Tra le altre cose, mostra la foto di Galeazzo Bignami vestito da gerarca nazista dimenticando però di spiegare che si trattava di un addio al celibato, dove la gente si veste di robe assurde. È accettabile che il fan del Ddl Zan, il contestatore di Salvini, il perbenista per eccellenza faccia un agguato a Fdi e al governo in diretta sulla rete ammiraglia?
- Cioè, la domanda sorge spontanea: la Rai ha montato su un cinema enorme per controllare preventivamente, cioè censurare, il testo di Volodymyr Zelensky e a Fedez lascia fare cioè che gli pare e piace? Non dico sia giusta l'una o l'altra cosa. Dico solo che stride.
- Quindi Fedez canta una canzone diversa da quella concordata con gli autori e Amades se la cava con un "grazie Fedez per aver precisato che ti assumi tutte le responsabilità"?. Siamo seri? Immaginatevi se Massimo Ranieri, per dire uno a caso, avesse accusato Mattarella di essere un bugiardo patentato per aver escluso più volte il secondo mandato al Colle che poi invece ha allegramente accettato. Cosa sarebbe successo? Ve lo dico io: sarebbe crollato l'Ariston.
- Che fosse un agguato premeditato lo si capisce dal fatto che il video della canzone è già sui social di Fedez, debitamente montato ad arte. Se la Rai non ne sapeva nulla, come appare, forse domani dovrebbe prendere le distanze. No?
- Scriviamo che l'agguato di Fedez è stato infame. Legittimo, ma infame. Tanto c'è l'articolo 21 della Costituzione, no?
- Madame. Forse era meglio se lasciavano la regola del green pass, così ce la risparmiavamo. Alla sala stampa piace, a me no. Voto: 6.
- Comunque i meme sulla postura un po' ingobbita di Ferragni di ieri si sprecano. Mi sa che il messaggio sul body shaming non è arrivato.
- Tananai. Ok. Voto: 6.
- Rosa Chemical. Ha rubato la giacca a Sethu. Ha le unghie realizzate da una estetista strafatta di cocaina. Il look decisamente rivedibile. Magari la canzone sarà pure bella, e devo dire che la musica è ritmata e piacevole, però all'inizio si mangia le parole e non si capisce una acca. A parte questo, lui sul palco ci sa stare. La canzone prende. Funziona. Diventerà l'inno al gender e all'amore misto, perverso, un po' porno. Una hit arcobaleno. Bella, ma troppo fluidisticamente corretta. Voto: 6.
- LDA. Né carne né Colapesce. Voto: 6.
- Paola e Chiara. Ma cosa diavolo si sono messe in faccia? Voto: 5
- Angelo Duro. Irriverente, un pochino grezzo, ma fa ridere. La differenza tra lui e Fedez sta tutta qui: fanno entrambi uno show un po' demenziale, ma uno fa ridere e l'altro pena. "Io trasgredisco, sono uno dei pochi che non ha tatuaggi. Oggi fanno la gara a essere diversi, ma è solo omologazione". Applausi.
- Puntata più moscia di quella di ieri, ma non tanto per l'assenza delle polemiche (ci saranno). Quanto per la qualità delle proposte musicali e di tutto il resto. Speriamo meglio per domani.
Fonte: Il Giornale